paure dei bambini
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Le paure più comuni dei bambini

Dai mostri sotto il letto all’uomo nero, ogni paura ha il suo perché.

I bambini entrano nel circolo della vita scoprendo sempre nuove realtà ed entrando di continuo a contatto con nuove emozioni, una di queste è la paura.
La paura viene sperimentata in maniera forte, quasi violenta dai bimbi: l’immaginazione da piccoli è particolarmente fervida e si sentono spesso sperduti. Inoltre, alimentano delle paure irrazionali, specialmente quando iniziano a dormire da soli.

Queste fobie premature non vanno sminuite ne sottovalutate, soprattutto perchè si manifestano con una grande intensità, ed è fondamentale per il bambino avere una spalla su cui contare.
Un bambino di 5 o 7 anni, è terrorizzato all’idea di dormire da solo e anche la sola presenza di un ombra può farlo autosuggestionare in modo da fargli credere che esistano i mostri. Vive degli attimi di terrore puro.

 

paure dei bambini

Quali sono esattamente le paure dei bambini?

I timori dei bambini sono del tutto normali; la paura è un istinto naturale di cui l’uomo si serve per la sopravvivenza. Quindi, possiamo partire dalla base che essa derivi dal fatto che il bambino si confronti di continuo con una nuova realtà e con l’ignoto che presenta.

Ogni età ha delle paure diverse che appaiono con più frequenza, quelle più comuni sono:

  • Innate: sono quelle che nascono da dentro e sono presenti sin dalla nascita. Vengono principalmente associate a dei cambiamenti fisiologici repentini, come ad esempio lampi e tuoni.
  • La crescita: riguardano la paura dell’estraneo e delle persone sconosciute. Avviene i primi 8/9 mesi.
  • Lo staccamento: quando cominciano a separarsi dai genitori. Avviene più o meno tra i 12 e 18 mesi, ma diventa concreto verso i 2/3 anni di vita.
  • Nuovi incontri: corrisponde ad un’esplorazione degli ambienti al di fuori di quelli abituali. Può trattarsi anche di incontri poco rassicuranti, come accade con un dottore o con gli animali. Avviene verso il secondo o terzo anno di vita.
  • Irrazionali: si sviluppano dai 3 ai 5 anni. Sono le paure delle streghe, dei mostri, dei buio e del temporale. Spesso, anche della morte o della perdita dei genitori.
  • Durature: sono quelle per gli insetti, dei serpenti, dei ladri, delle malattie o anche delle iniezioni di sangue. Queste appaiono dai 5 ai 10 anni.
  • Pre-Adolescenziali: possono riguardare le paure per i film dell’orrore, le sale d’ospedale e tutti i luoghi o le situazioni fuori dall’abituale che possono causare ansia. Sono ansie che cominciano dai 8 ai 13 anni e vanno scemando con la crescita.
  • Adolescenziali: ovvero, il giudizio degli altri. Gli adolescenti tendono a vergognarsi della propria immagine, delle proprie emozioni e come queste vengano giudicate dagli altri.
  • Traumi: in età precoce, ogni bambino può subire un trauma e sviluppare una paura differente in base all’esperienza che vive.

 

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Mostri e fantasmi.

Come già accennato, è la fantasia dei bambini tende a proiettare le loro paure, dettate dall’inconscio e dall’ignoto, nella realtà, dando vita ad immagini ed essere inesistenti. Queste proiezioni non sono altro che delle rappresentazioni delle loro preoccupazioni. Il mostro sotto al letto tormenta i sogni dei più piccoli ogni notte, fino a quando non hanno la dimostrazione che in realtà sotto il letto non ci sia nulla. I fantasmi, gli zombie, l’uomo nero…Oltre ad essere delle paure considerate inconscie, sono anche alimentate dalle dicerie degli adulti. Non essendo ancora esseri indipendenti ed autonomi, dipendono esclusivamente dalla protezione del genitore, che ha il compito di rassicurarli ed aiutarli a combattere le loro paure.

 

Vuoi saperne di più sulle paure dei bambini? Puoi guardare il video della Psicologa qui sotto!

 

 

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Come sconfiggere la paura

É fondamentale avere una figura di conforto. Le paure dei bambini non vanno sminuite ne derise, ma bensi comprese e affrontate.

Trasformare la paura in tranquillità

Un rimedio efficace potrebbe essere non forzare il bambino a sopprimere quello che lo spaventa, ma bensì ascoltarlo e fargli affrontare le sue paure. Si può cercare di trasformare ciò che gli fa paure in qualcosa che potrebbe fargli piacere. Guardiamo ad esempio i film della Pixar: anche li sono presenti dei mostri e delle strane creature, ma questo non vuol dire che debbano essere per forza visti come dei nemici. Una soluzione potrebbe essere aiutare il bambino a trasformare il suo incubo in un amico che lo accompagna durante la giornata, come accade con un amico immaginario. In questo modo, comincerebbe anche a staccarsi dalla figura genitoriale e ad acquisire indipendenza. Oppure, semplicemente, si potrebbe dormire con il bambino fino a quando non si convince che non c’è nulla che potrebbe spaventarlo.

Non forzare il bambino

Una paura è un sentimento come gli altri, va ascoltato, capito ed affrontato. Non va forzato!
Forzare il bambino ad affrontare le sue paure in un momento in cui non si sente pronto a farlo è una dei provvedimenti più sbagliati da prendere.

Mostrare empatia e non giudicare

La relazione che si ha con il genitore è fondamentale. Può influenzare l’ansia del bambino e crearne di nuove.I genitori non dovrebbero mai far sentire un figlio stupido per come si sente. La cosa migliore da fare è mostrare empatia, trasmettergli dolcezza e tranquillità, senza giudicarlo. Il giudizio dei genitori lo farebbe sentire ancora più a disagio, e l’intensità della paura del bambino potrebbe crescere, insieme ad un’ulteriore angoscia, quella di non poter contare su nessuno, pur di non essere giudicato. Un caso simile, potrebbe ulteriormente deteriorare la relazione e cambiare il modo in cui il figlio si approccia al genitore durante la crescita, lo vedrà solamente come un nemico, non come un alleato, e cercerà di non chiedere mai aiuto. Fategli capire che la paura è normale.

Distraete il bambino

Quando vedete che il piccolo è in preda al panico o ha timore di qualcosa, cercate di distrarlo con qualcosa che potrebbe farlo stare meglio. Cercare di sostituire le sue paure a dei bei ricordi: leggetegli una favola, fatelo ridere, guardate un cartone insieme…Insomma, qualunque cosa che possa servirlo per farlo tranquillizzare almeno un po’, fino a quando non riuscirà a farlo da solo.

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