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Quante volte avete sentito dire: il nuoto è uno sport completo? Ebbene sì, non si tratta di un semplice modo di dire, ma di un dato di fatto. Il nuoto, a differenza di altri sport che si concentrano su determinate parti del corpo, fa lavorare tutto il corpo in modo omogeneo, andando a sollecitare anche muscoli, come quelli del collo, che vengono poco sfruttati in altri sport. Inoltre, si tratta di uno sport che può essere praticato in ogni età, anche nella primissima infanzia: ideale per mantenersi in forma in età adulta e un vero e proprio toccasana per anziani e donne in dolce attesa. Ma il nuoto apporta molti benefici anche nei bambini e nei neonati e spesso sono proprio gli esperti a consigliare ai genitori di far iniziare i bambini a prendere confidenza con l’acqua il prima possibile con i corsi di acquaticità per neonati. Questi corsi partono intorno al terzo mese di vita, con modalità di interazione con l’acqua diverse in base alla fascia d’età del bebè. Per apprendere le tecniche di galleggiamento e di respirazione, invece, bisognerà attendere i quattro anni, mentre per acquisire le tecniche di nuoto i sei anni.
Nuoto Neonatale: quando iniziare e quali sono i benefici
L’età per iniziare il baby nuoto è dai tre ai sei mesi, infatti fino ai sei mesi i bambini sono favoriti dall’apnea involontaria, meccanismo che impedisce al bebè di incamerare liquidi quando hanno la testa sott’acqua: si tratta di un riflesso utile a impedire di bere, durante la gestazione, il liquido amniotico. A questa età i movimenti degli arti avvengono in maniera passiva, per questo bisogna guidare il piccolo, aiutandosi con materassini galleggianti che favoriscono la posizione dorsale. Tra gli otto e i dodici mesi, l’interazione con l’acqua avviene attraverso il gioco con l’uso di oggetti e giochi galleggianti, anche perché, essendo venuta meno l’apnea involontaria, nel bambino potrebbe sorgere la paura per l’acqua. L’età in cui il bambino impara a galleggiare va dai dodici ai diciotto mesi, una fase di scoperta e divertimento che deve essere sempre sorvegliata da mamma e papà, infatti fino ai quattro anni i bambini non possono essere lasciati soli in acqua. Tra i benefici del nuoto neonatale ci sono:
- rafforzamento del sistemo cardiorespiratorio
- sviluppo e maggiore forza dell’apparato scheletrico
- favorisce la socializzazione grazie alla presenza di altri bambini
- stimola il sonno e l’appetito
- favorisce un maggiore equilibrio
Nuoto neonatale: come scegliere la piscina
Le lezioni di un corso di acquaticità neonatale hanno solitamente durata di circa 30/40 minuti, durante i quali, in una prima fase, il genitore che accompagna il piccolo lo sostiene sotto le ascelle, per poi lasciarlo libero di galleggiare in acqua, volontariamente o involontariamente, a seconda dell’età. Si passa poi all’immersione: fino a quando non impara a farlo da solo, il bambino viene immerso gradualmente sott’acqua dal genitore e poi riportato in superficie. Per quanto riguarda la scelta della piscina per il baby nuoto, la struttura deve essere attrezzata e organizzata per accogliere i bambini in piscina: non solo vasche dedicate al nuoto neonatale con specifiche caratteristiche, ma anche spazi previsti per il cambio e l’allattamento. Fondamentale è la temperatura che deve essere superiore ai 30 gradi, in particolare sotto i sei mesi l’acqua dovrebbe essere pari ai 32 gradi, per evitare gli sbalzi termici.
Nuoto e bambini: tutti i benefici
L’aspetto più importante relativamente all’imparare a nuotare è scongiurare il pericolo di annegamento: sappiamo infatti che bastano davvero pochi centimetri di acqua per mettere a rischio la vita di un bambino. Imparare a nuotare permette al piccolo di gestire con più sicurezza la propria presenza in acqua, ma attenzione, perché anche se il bambino impara a nuotare bene va sempre osservato quando si trova al mare o in piscina. C’è poi il fattore salute, il nuoto, infatti, favorisce la crescita armonica del bambino, evitando il possibile sviluppo di patologie come l’obesità o di natura posturale. Inoltre, il nuoto:
- favorisce il corretto sviluppo cognitivo, migliorando le capacità di ascolto, coordinazione e apprendimento;
- favorisce lo sviluppo dell’autostima, attraverso il raggiungimento di specifici obiettivi che portano il bambino a credere nelle proprie capacità e a non abbattersi di fronte alle difficoltà;
- favorisce il benessere, riducendo stress e ansia, migliorando la digestione e la qualità del sonno.
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