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L’ittero neonatale è una condizione comune e solitamente innocua dei neonati, che causa l’ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi (sclera). La causa dell’ittero neonatale è l’eccesso di bilirubina in circolo, sostanza di rifiuto prodotta allo smaltimento dei globuli rossi, normalmente trasformata dal fegato ed eliminata attraverso le feci. Con l’aumento dei livelli di bilirubina nel sangue, sono le sclere ad assumere per prime la colorazione gialla, seguite dalla pelle. Solitamente, l’ittero è una manifestazione che si risolve nei neonati entro una o due settimane dalla nascita.
L’ittero neonatale: fisiologico o da allattamento
L’ittero fisiologico riguarda circa il 60% dei bambini nati a termine di gravidanza e l’80% di quelli pretermine cioè i piccoli nati prima delle 37 settimane di età gestazionale. L’ittero è fisiologico quando:
- Si manifesta dopo le prime 24 ore di vita (in genere al 2°-3° giorno);
- Tutta la bilirubina è di tipo indiretto (la bilirubina si suddivide in diretta ed indiretta);
- I valori di bilirubina non aumentano molto ogni giorno;
- Quest valori non devono superare alcuni livelli di guardia che sono stabiliti da apposite tabelle (circa 12 mg nei nati a termine e 15 mg per decilitro nei neonati pretermine);
- Non deve durare più di 10 giorni nel bambino a termine e 15 giorni nel pretermine.
Le cause della comparsa dell’ittero fisiologico nel neonato sono due: l’aumento del carico di bilirubina nel fegato e il ritardo del fegato nell’eliminare la bilirubina a causa di un’immaturità delle vie metaboliche deputate al suo smaltimento ed è per motivo che è più frequente nei neonati pretermine. L’ittero del neonato è più frequente anche quando sono presenti alcuni fattori predisponenti come, ad esempio, parto indotto dall’ossitocina o se la mamma ha sviluppato il diabete gestazionale. Esiste anche un’altra forma di ittero che interessa i neonati ed è chiamata ittero da latte materno. Si parla di ittero da latte materno quando la bilirubina aumenta a partire dai 4-5 giorni di vita in neonati allattati al seno, in buona salute e in buona crescita. A volte ha una lunga durata, fino alle 12 settimane di età. Il motivo non è ancora del tutto chiaro, anche se si ritiene che sia causato da una sostanza presente nel latte materno che aumenta il riassorbimento di bilirubina dall’intestino. Se l’ittero è fisiologico o da latte materno, non occorre fare nulla se non aspettare che il problema si risolva e la colorazione della pelle diventi normale. In particolare, nel caso di ittero da latte materno non va interrotto l’allattamento.
I sintomi dell’ittero neonatale
I sintomi dell’ittero neonatale compaiono in genere verso i 3 giorni di vita, mentre nel caso dei bimbi pretermine potrebbero manifestarsi dopo 5-7 giorni. Tipico è il colorito giallo della pelle, che inizia dal viso per poi diffondersi verso petto e pancia e raggiungere in alcuni neonati anche gli arti. Il colorito giallo può raggiungere anche: la sclera degli occhi, la mucosa orale, le piante di piedi e mani. A ciò si possono accompagnare sintomi come, sonnolenza, pianti, urina scura, feci giallo-arancione e difficoltà a suggere durante l’allattamento. In caso in cui l’ittero dovesse comparire nel primo giorno di vita o dopo due settimane di vita e portare a letargia, inappetenza, irritabilità o difficoltà respiratorie febbre, è bene portare il bambino subito da uno specialista.
Diagnosi e trattamento
La diagnosi da ittero si basa su una serie di esami volti a misurare i livelli di bilirubina e a stabilire se la bilirubina innalzata sia coniugata o non coniugata, in questo ultimo caso potrebbe portare a una grave complicazione, il kernittero, un grave danno cerebrale che se non curato provoca ritardo dello sviluppo, paralisi cerebrale, perdita dell’udito e convulsioni. Se i livelli sono troppo elevati, il bambino può essere sottoposto a ulteriori accertamenti per verificare meglio il suo stato di salute. Il trattamento per livelli troppo elevati di bilirubina è la fototerapia, cioè l’emissione di un particolare fascio luminoso che aiuta la degradazione della bilirubina che quindi viene eliminata più facilmente. Il bambino va esposto alla fototerapia fin quando i livelli di bilirubina non rientrano nella norma. Se la fototerapia non si rivela efficace è necessario ricorrere alla cosiddetta exsanguinotrasfusione, che ha l’obiettivo di rimuovere la bilirubina e gran parte dei globuli rossi ricoperti da anticorpi della madre, sostituendoli con quelli normali provenienti da sangue di donatori di gruppo 0 Rh-negativo.
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Foto di Martybugs da Wikimedia