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La crescita di un neonato non è del tutto lineare, ma presenta dei picchi che vengono definiti scatti di crescita. In queste fasi è possibile notare dei salti nello sviluppo del bambino a livello fisico, motorio, cognitivo ed emotivo, accompagnati spesso da agitazione, irrequietezza, sonno modificato e aumento della richiesta di latte. Si tratta di un fenomeno del tutto normale e fisiologico che non deve destare preoccupazione perché il bambino sta semplicemente affinando i suoi sensi e apprendendo nuove abilità mentali e motorie.
Che cosa sono gli scatti di crescita
Quando si parla di scatti di crescita e, più in generale di crescita, più che a focalizzarsi su tappe genericamente definite, è bene tenere a mente che ogni bambino segue la sua personale tabella di marcia e che per quanto possano esserci delle tappe è importante affidarsi al proprio pediatra, l’unico che durante le visite di controllo è in grado di stabilire come sta procedendo la crescita del bambino. Per monitorare la crescita del neonato, i pediatri fanno riferimento a specifiche tabelle che vengono aggiornate periodicamente dall’Organizzazione mondiale della Sanità. Secondo studi scientifici, i bambini nati a termine nei giorni immediatamente successivi al parto perdono del 5 all’8% del loro peso corporeo che tuttavia riacquistano nelle due settimane seguenti. Dopo questa prima fase il peso tenderebbe ad aumentare di 140 grammi ogni settimana nei primi tre mesi, per acquistare 4kg entro il primo anno di vita. Nei primi 5 mesi dalla nascita il peso dovrebbe raddoppiare, per poi triplicare entro i 12 mesi e quadruplicare entro i 24 mesi. Ci sono, però, dei segnali che possono aiutare mamma e papà a capire se ci si trova davanti a uno scatto di crescita. Solitamente i sintomi, della durata di qualche giorno, sono:
- aumento della frequenza delle poppate
- aumento degli episodi di pianto
- aumento della richiesta di latte
Come gestire gli scatti di crescita
Se si allatta il piccolo con latte materno, bisogna assecondare la richiesta di maggiore latte del bambino attaccandolo più spesso al seno. Non sono infatti necessarie ulteriori integrazioni, ciò che è importante è consolare il piccolo e soddisfare il suo aumentato fabbisogno di latte. Anche in caso di allattamento artificiale, è bene incrementare la dose fino a soddisfare la richiesta di latte del piccolo. In queste fasi delicate è sempre importante seguire le indicazioni del pediatra e soprattutto mantenere la calma. Si tratta di giorni stressanti per mamma e papà che tendono a risolversi nel giro di una settimana. Come già detto in precedenza, oltre a fornire il quantitativo di latte richiesto dal piccolo, è importante soddisfare anche il suo bisogno di affetto che in questi giorni diventa più forte: se il bambino desidera essere tenuto maggiormente in braccio, bisogna accontentarlo, magari aiutandosi con le apposite fasce da babywearing. In questi momenti in cui i sensi si amplificano e le abilità motorie e cognitive si modificano è normale che il piccolo si senta inquieto e che abbia bisogno della rassicurazione di mamma e papà.
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