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L’aggressività del bambino preoccupa i genitori che spesso per reazione agiscono a loro volta con aggressività. Per quanto l’aggressività del bambino possa essere snervante e complessa da gestire, bisogna cercare strategie diverse, più funzionali e, sicuramente, più utili a garantire un sereno clima familiare.
Le cause dell’aggressività del bambino
Solitamente l’aggressività compare nei bambini intorno ai primi anni di vita per continuare, in alcuni casi, fino all’età prescolare e scolare. I comportamenti aggressivi nei bambini, tuttavia, non sono mai immotivati, ma dipendono da una difficoltà del bambino di esprimere e processare un’emozione o più emozioni. L’aggressività è quindi espressione di un disagio che il piccolo avverte, ma che non sa o non può manifestare. Questo accade perché la corteccia prefrontale, area del cervello che si occupa, tra l’altro anche della regolazione emotiva e del controllo del comportamento, è immatura: per questo motivo, nei bambini piccoli la fisicità è un veicolo attraverso cui il piccolo esprime la propria frustrazione dovuta alla difficoltà di esprimere uno stato emotivo intenso e di gestirlo. Nel caso di aggressività, è importante che i genitori osservino il loro bambino e il suo modo di relazionarsi con l’ambiente esterno: solo così sarà possibile individuare eventuali fonti di disagio e aiutare il piccolo ad esprimere adeguatamente il proprio stato emotivo. Oltre alla deregolazione emotiva, le cause dell’aggressività del bambino possono essere il dolore da dentizione, una stimolazione sensoriale eccessiva, l’autodifesa e la curiosità di comprendere il meccanismo causa-effetto. In caso di aggressività del bambino è sempre bene mantenere la calma poiché, come abbiamo visto, il piccolo ci sta facendo capire che qualcosa non va e che ha bisogno dell’aiuto di mamma e papà per trovare un equilibrio.
Come gestire l’aggressività del bambino
Morsi, urla, spintoni, tirate di capelli a casa, all’asilo, con amici, familiari e con mamma e papà. Come fare per gestire tutta questa aggressività? In primo luogo, come già detto, è fondamentale osservare e prendere nota degli eventi. Uno dei metodi più diffuso è quello dell’ABC – Antecedent, Behaviour, Consequences (letteralmente: antecedente, comportamento, conseguenze):
- antecedente: che cosa ha preceduto il comportamento aggressivo?
- comportamento: in che cosa consiste il comportamento aggressivo?
- conseguenze: quali sono state le azioni dei genitori per risolvere la situazione?
Queste osservazioni possono rivelarsi molto utili soprattutto nel caso in cui si noti una reiterazione nel tempo dei comportamenti aggressivi in un certo ambiente piuttosto che in un altro. Qualora non ci sia una correlazione con problemi di natura medica o disturbi del neurosviluppo, per cui è necessario rivolgersi agli specialisti, i genitori possono usare delle strategie per la gestione dell’aggressività:
- Incoraggiare i comportamenti positivi: rinforzare i comportamenti positivi del bambino con lodi, complimenti e ricompense ottenute attraverso un “percorso a punti”: a ogni comportamento positivi viene assegnato un punto, una stella ecc. fin quando non si raggiunge un certo numero di punti per la ricompensa.
- Essere costanti nei comportamenti con i bambini: è importante che il bambino sappia che un certo comportamento sarà seguito da una certa conseguenza. Mantenere una linea educativa comune coerente e costante permette al bambino di non andare in confusione su ciò che è lecito fare e cosa non lo è.
- Stabilire limiti chiari e creare aspettative.
- Stabilire che cosa fare in caso di comportamenti aggressivi: molto dipende dall’età del bambino, ma in linea generale nel caso di aggressività non pericolosa distrarre il bambino o ignorare il comportamento potrebbe essere utile, badando bene di evidenziare con calma le conseguenze che certe azioni possono avere. Anche in caso di comportamenti aggressivi più forti bisogna evitare di alzare il tono di voce e lasciare che il piccolo si calmi allontanandolo dalla situazione in caso di pericolo e seppur difficile lodare il bambino quando smette di comportarsi aggressivamente.
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