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Il modo in cui pensa il bambino nei primi 7 anni di vita è totalmente differente dalla modalità logica utilizzata dagli adulti. Definito pensiero magico, è caratterizzato dall’incapacità di distinguere la propria emotività da quella altrui ed è, inoltre, pervaso da animismo, ovvero dalla concezione che attribuisce volontà e possibilità di azione a tutti, anche agli esseri inanimati. Ed è proprio dall’incontro con il pensiero logico degli adulti che il bambino abbandona un po’ alla volta il pensiero magico. Solo così, infatti, il bambino potrà rendersi conto che piante e oggetti sono esseri inanimati e in quanto tali non hanno né volontà, né desideri.
Che cos’è il pensiero magico del bambino
Il pensiero magico è un’enorme risorsa per i bambini di età compresa tra i 2 e i 7 anni, aiuta loro infatti a gestire la realtà, per conoscerla e sentirsi al sicuro nelle situazioni nuove. A livello psicologico, il pensiero magico è l’attribuzione di pensieri, volontà ed emozioni a tutti gli esseri, viventi e non. Ciò significa che per il bambino gli altri (esseri e oggetti) provano e pensano ciò che lui prova e pensa quotidianamente: così accade che un peluche diventa il migliore amico di giochi o il bacio di mamma la panacea per tutti i mali. Si tratta quindi di un pensiero che si contrappone al pensiero logico degli adulti che, invece, è permeato di razionalità e nessi causali.
Le funzioni del pensiero magico del bambino
Il pensiero magico del bambino svolge importanti funzioni, per questo motivo non va osteggiato. Ecco le funzioni principali del pensiero magico del bambino:
- Funzione difensiva e rassicurante: la paura di ciò che è sconosciuto può essere ridimensionata attraverso la formulazione di spiegazioni comprensibili al piccolo;
- Funzione propiziatoria: credere di poter modificare il corso degli eventi attraverso uno specifico rituale dà fiducia, speranza e coraggio al bambino che si sentirà più capace di affrontare la realtà;
- Funzione conoscitiva: la ritualizzazione di un comportamento, aiuta il bambino a creare una mappa mentale dello spazio, permettendogli di muoversi in sicurezza.
Come già evidenziato in precedenza, il pensiero del bambino va sempre rispettato, per questo è importante conoscere il pensiero magico del bambino: da un lato per evitare di osteggiarlo con spiegazioni razionali, dall’altro per presentare al bambino un punto di vista diverso per la spiegazione della realtà.
Il pensiero magico non abbandona del tutto il bambino, crescendo. Infatti è presente anche negli adulti e interessa sette ambiti specifici, si parla di pensiero magico negli adulti quando:
- la mente si impone sulla materia, ovvero quando si individuano nessi causali nelle coincidenze;
- qualsiasi cosa diventa sacra o maledetta;
- si praticano rituali portano fortuna;
- il simbolo diventa un incantesimo;
- si avverte la necessità di una legge del Karma;
- il mondo appare vivo, in ogni sua forma.
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