Carenza di vitamina D nei bambini quali sono i rischi
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Carenza di vitamina D nei bambini: quali sono i rischi

La vitamina D è importante per l’organismo, soprattutto in fase di crescita. Si tratta, infatti, di una sostanza fondamentale per lo sviluppo scheletrico e muscolare, per il corretto funzionamento del metabolismo e per il potenziamento del sistema immunitario. Prodotta normalmente nella pelle grazie ai raggi solari, la vitamina D può essere assunta anche attraverso alcuni specifici alimenti. Ma cosa succede se la vitamina D scarseggia nei bambini? Scopriamolo insieme.

Vitamina D: che cos’è e dove si trova

Come abbiamo già evidenziato, la vitamina viene prodotta nella pelle attraverso i raggi solari, nello specifico i raggi ultravioletti trasformano il deidrocolesterolo, un derivato del colesterolo, in vitamina D3 che però ancora non è attiva: infatti, deve prima passare nel fegato e poi nel rene per diventare un ormone, il 25-(OH) 2 -colecalciferolo. La vitamina D si trova anche in alcuni alimenti come:

  • Burro
  • Latticini (yogurt e formaggi grassi)
  • Carne di fegato
  • Tuorlo d’uovo
  • Olio di fegato di merluzzo
  • Salmone
  • Tonno
  • Sgombro
  • Alici
  • Gamberi
  • Ostriche

Non sempre, però il regime alimentare riesce a garantire il giusto apporto di vitamina D. Infatti in base alle linee guida nazionali e internazionali, è consigliata la supplementazione di vitamina D solo nei primi 12 mesi di vita, in dose di 400 U.I. al giorno. Dopo l’anno di vita, l’integrazione è indicata solo nelle categorie a rischio, come i bambini con patologie croniche che comportano un ridotto assorbimento intestinale della vitamina. Negli altri casi, per garantire i livelli adeguati di vitamina D, basterà seguire una dieta sana e giocare all’aria aperta.

Sintomi, cause e trattamento

I problemi derivanti da un livello troppo basso di vitamina D all’interno dell’organismo sono vari e non vanno trascurati. A causare una carenza di vitamina D possono concorrere diversi fattori:

  • obesità
  • dieta priva di specifici alimenti
  • malattie che ostacolano l’assorbimento di vitamina D
  • scarsa esposizione alla luce del sole
  • assunzione di farmaci che rendono complicato l’assorbimento della vitamina

In caso di scarsità di vitamina D nei bambini l’organismo assorbe una quantità inferiore di calcio e fosfato, elementi fondamentali per mantenere ossa forti. Diretta conseguenza è un senso di spossatezza generale a cui possono accompagnarsi anche spasmi, formicolii e sudorazione frequente di mani e piedi. Inoltre, la carenza di vitamina D nei bambini può causare un particolare stato di nervosismo e irritabilità, fino a sintomi più importanti come problemi cardiaci e problemi a carico dell’apparato respiratorio, come l’asma. Nei casi più gravi, invece, può portare al rachitismo, una patologia che comporta deformità nella curvatura della colonna vertebrale, difficoltà nella deambulazione e fratture ossee frequenti. La carenza di vitamina D può essere accertata attraverso analisi del sangue, il pediatra poi stabilirà il giusto trattamento da seguire. Infatti, non è detto che la cura preveda farmaci o integratori, nei casi lievi e moderati, basterà modificare la dieta del bambino con alimenti ricchi di vitamina D come alcuni tipi di pesce, uova e formaggi. Esistono in commercio anche alimenti fortificati con vitamina D, quali il latte, le bevande vegetali e alcuni cereali.

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Foto di Archie Binamira da Pexels

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