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L’intelligenza emotiva è una “scoperta” relativamente recente. Lo psicologo statunitense Daniel Goleman ne ha parlato nell’omonimo libro, uscito negli anni ’90, definendola come un particolare tipo di intelligenza legato al corretto uso delle emozioni. Per Goleman, sviluppare questo tipo di intelligenza può costituire un fattore determinante nel raggiungimento dei propri successi personali e professionali. Abituare i bambini a riconoscere, accettare, e quindi, gestire le proprie emozioni è fondamentale per creare un buon rapporto con sé stessi e con gli altri.
L’importanza dell’intelligenza emotiva
Comprendere e accogliere le emozioni aiuta i bambini a crescere in modo equilibrato e a sviluppare l’empatia. In questo è fondamentale il ruolo dei genitori che attraverso l’ascolto attivo, l’atteggiamento empatico e l’autoconsapevolezza, possono aiutare il bambino a sviluppare questo tipo di intelligenza. Se i genitori sono intelligenti a livello emotivo sanno entrare in empatia con i propri figli, partecipando all’emozione che stanno vivendo, riconoscendola, accogliendola e regolandone l’intensità. Ciò porterà i bambini a essere competenti a livello emotivo, favorendo l’autoconsapevolezza e il riconoscimento delle emozioni dei propri compagni. L’intelligenza emotiva si basa, quindi, su due competenze:
- una competenza personale data dalla consapevolezza, dalla padronanza di sé e dalla motivazione;
- una competenza sociale che è determinata dal modo in cui si gestiscono le relazioni con gli altri; e in questo è fondamentale il ruolo svolto dall’empatia e dalle abilità sociali, intese come la capacità di saper guidare le emozioni di un’altra persona e trarre vantaggio dal fatto che gli stati d’animo si influenzano reciprocamente.
Come allenare l’intelligenza emotiva dei bambini
Genitori ed educatori hanno un ruolo cruciale nello sviluppo dell’intelligenza emotiva dei bambini. Si tratta di un lavoro quotidiano su più livelli, verbale e non verbale, interiore ed esteriore, dove mente e cuore collaborano per il proprio benessere e quello degli altri. Come fare per aiutare i bambini a gestire l’emotività? Ecco qualche consiglio:
Nominare le emozioni. È importante aiutare i bambini a dare un nome alle emozioni che stanno provando, etichettandole e distinguendole tra di loro. Non è semplice distinguere nemmeno per gli adulti le emozioni, spesso capita di confonderle e non riuscire a identificarle. L’alfabetizzazione emozionale è uno step fondamentale per acquisire maggiore autoconsapevolezza.
Ascoltare il proprio corpo. Ascoltare il proprio corpo e i segnali che ci manda è un insegnamento da trasmettere ai bambini. La capacità di vedere gli effetti che hanno le emozioni sul corpo è il primo passo verso una corretta gestione delle emozioni.
Gestire le emozioni. Trovare strategie funzionali per gestire le proprie emozioni è un processo complesso e lungo che richiede l’acquisizione di una certa “destrezza”. In questo i genitori svolgono una funzione di supporto, nel senso che dovranno guidare i bambini a trovare la loro modalità di gestione emotiva ed espressione della propria emotività. Perché le emozioni devono essere espresse, in maniera assertiva, di modo che non ci controllino e che ci aiutino a porre i giusti confini tra noi e gli altri.
Provare “emozioni negative”. Non esistono emozioni buone o cattive: tutte hanno lo stesso diritto di essere esperite. Per questo è importante insegnare ai bambini sin da piccoli che tutte le emozioni hanno un’importanza, anche quelle che socialmente vengono viste come negative, perché sono fondamentali per il funzionamento psichico e per l’equilibrio umano.
Ascoltare e osservare gli altri. Oltre ad imparare a riconoscere le proprie emozioni, è importante saper riconoscere quelle altrui, solo così i bambini saranno in grado di entrare in giusta relazione con l’altro, creando una connessione emotiva che permette di condividere vissuti interiori ed emozioni senza esserne sopraffatti.
Ci sono poi alcuni giochi che possono essere fatti insieme ai bambini per abituarli a utilizzare l’intelligenza emotiva. Tra i più famosi c’è il cubo delle emozioni, un cubo che sulle sei facce presenta le emoticon delle varie emozioni e che si basa sul racconto di un episodio in cui si è provata l’emozione uscita fuori dal lancio del cubo. Rielaborare le emozioni provate durante la giornata attraverso la scrittura di un diario può essere utile per accrescere l’autoconsapevolezza e, quindi, gestire meglio la propria sfera emotiva.
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Foto di cottonbro da Pexels
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