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Si avvicina il periodo più atteso dai bookaholic e non solo!
I placidi pomeriggi estivi sono l’ideale per tuffarsi in testi lasciati in sospeso durante le frenetiche giornate invernali.
E’ il momento di riprendere in mano romanzi abbandonati sul comodino perché magari troppo lunghi e impegnativi o perché ritenuti meritevoli di massima dedizione.
Sin da piccola, ogni estate della mia vita è stata contraddistinta dalla lettura di uno o più libri, selezionati con cura.
Anche la scelta del testo è sempre stata momento di compiacimento e gratificazione e i “classici” sono stati costantemente in cima alla lista.
Ma cosa sono i classici? E quali sono i classici italiani per ragazzi più popolari?
Cosa sono i classici?
Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. (I. Calvino)
Etimologicamente, il termine deriva dal latino classis, ossia le classi basate sul censo, in cui gli antichi romani distinguevano la popolazione.
Gli appartenenti alla prima classe, la più ricca e facoltosa, venivano chiamati classici in ragione della loro preminenza sugli altri.
ll termine fu, poi, utilizzato per indicare qualcosa di eccellente, un modello prestigioso e, nel nostro caso, una scelta di scrittori di prima classe
Ma leggere i classici è davvero così importante?
La risposta non è scontata, tant’è che in tanti (tra cui lo scrittore Italo Calvino) hanno dedicato non poche righe all’analisi della questione.
Ma cerchiamo di capirne di più, con particolare riferimento ai classici italiani per ragazzi.
La lettura dei classici è importante per la formazione dei ragazzi?
Partiamo da una premessa fondamentale: come già detto in un altro articolo, se l’obiettivo è invogliare i ragazzi alla lettura, il primo errore da evitare è imporre un testo, qualunque esso sia.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore. (I. Calvino)
Detto ciò, consigliare la lettura di un classico è, a mio parere, una scelta giusta per tanti motivi.
In primis, sono libri senza età che, pur se scritti e ambientati in epoche lontane, emozionano i lettori di ogni tempo.
Racconti capaci di toccare l’essenza più profonda dell’essere umano, esprimendo sentimenti, impulsi e suggestioni comuni a tutti.
Vero è anche che non tutti concordano con questa tesi.
C’è chi, a torto o a ragione, ritiene che proporre un classico ad un giovane lettore possa essere rischioso o, addirittura, controproducente.
Testi ambientati in epoche lontanissime, personaggi inseriti in contesti con abitudini a noi estranee, un tipo di scrittura obsoleta, descrizioni ridondanti, sarebbero fattori in grado di intralciare il coinvolgimento del piccolo lettore, rischiando di pregiudicare non solo la lettura del testo in sé, ma anche il suo futuro interesse per la letteratura.
Personalmente posso dire che, per quanto meravigliose siano tante novità editoriali, difficilmente un classico ha deluso le mie aspettative.
Si tratta, talvolta, di letture più impegnative e forse, all’inizio, più faticose ma credo valgano tutto lo sforzo di concentrazione che richiedono.
Implicano una sorta di immersione in mondi sconosciuti, ma nel momento dell’emersione, del ritorno dal viaggio tra le pagine, l’appagamento sarà almeno corrispondente all’impegno profuso.
Avremo, se non altro, guadagnato un nuovo strumento di interpretazione della realtà, avremo imparato a relazionare il nostro sentire, confrontandoci con un modello di riferimento eccellente, il “classico”.
Ma quali sono i classici italiani più popolari della letteratura per ragazzi?
Quali sono i classici italiani più popolari della letteratura per ragazzi?
“Le avventure di Pinocchio” di Collodi.
Il più celebre tra i classici italiani per ragazzi è sicuramente Pinocchio, che quest’anno compie ben 140 anni.
Pubblicato da Carlo Collodi (all’anagrafe Carlo Lorenzini) per la prima volta nel 1881, sul “Giornale dei bambini” con il nome “Storia di un burattino”.
Successivamente, nel 1883, venne raccolto in unico volume dal titolo definitivo “Le avventure di Pinocchio”.
La storia è arcinota: Geppetto, un falegname buono e gentile, costruisce un burattino di legno che si anima e si comporta come un bambino vero.
Il burattino dovrà affrontare infinite peripezie prima di vedere realizzato il suo sogno e trasformarsi, finalmente, in un bambino in carne ed ossa.
Sebbene, quindi, la trama sia conosciutissima, il consiglio è di leggere (o rileggere!) il testo originale per scoprirne nuove rilevazioni e ispirazioni.
Con Pinocchio, il piccolo lettore vivrà mille avventure, incontrerà personaggi benevoli ma anche malfattori e furfanti.
Probabilmente condividerà la voglia del burattino di fuggire nelle città dei balocchi ma imparerà anche a comprendere le ragioni del grillo parlante.
Forse si immedesimerà nei sentimenti di Geppetto e, certamente, riconoscerà tra le emozioni provate dai personaggi alcune delle sue stesse emozioni.
I classici sono libri che quanto più si crede di conoscerli per sentito dire, tanto più quando si leggono davvero si trovano nuovi, inaspettati, inediti. (I Calvino)
“Favole al telefono” di Rodari.
Premesso che ritengo portentosa tutta l’opera di Rodari, il mio consiglio è di non rinunciare alla lettura di questo testo che considero uno scrigno di tesori.
Sono piccoli racconti che un papà, il ragionier Bianchi, costretto per lavoro a girare l’Italia, ogni sera raccontava al telefono alla sua bimba per farla addormentare.
Sono storie molto brevi perché – come spiega l’autore –“il ragioniere pagava il telefono di tasca sua, non poteva mica fare telefonate troppo lunghe!”
Tu e il tuo bambino resterete incantati da personaggi irresistibili come Alice Cascherina e Giovannino Perdigiorno e da vicende surreali come “il naso che scappa” o “il topo che mangiava i gatti”.
“Il giornalino di Gian Burrasca” di Vamba.
Romanzo scritto da Luigi Bertelli (in arte Vamba) nel 1907 e pubblicato a puntate su “Il giornalino della Domenica” tra il 1907 e il 1908. Successivamente, raccolto in volume, nel 1912.
Protagonista del romanzo è Giannino Stoppani, un bambino di nove anni, soprannominato Gian Burrasca per la sua innata capacità di combinare guai.
Il giorno del suo compleanno Giannino riceve in dono “il giornalino”, su cui annoterà le sue rocambolesche avventure e le conseguenti reazioni degli adulti.
Leggere il diario di Giannino catapulterà te e i tuoi bambini nella vita di Gian Burrasca, bambino schietto ed esuberante.
Giannino non conosce ipocrisia e, con disarmante sincerità, faticherà a comprendere le convenzioni e le regole sociali che gli adulti tenteranno di imporgli.
Seppur animato dalle migliori intenzioni, finirà per mettersi continuamente nei guai, combinandone di tutti i colori.
Celebre la sua rivoluzione per la “pappa al pomodoro”, giunta al successo anche grazie alla canzone interpretata da Rita Pavone nell’ adattamento televisivo della Wertmüller.
“Cuore” di De Amicis.
Un altro classico tutto italiano è “Cuore”, romanzo di Edmondo De Amicis, pubblicato per la prima volta nel 1886.
Anche in questo caso, il libro è strutturato come un diario scritto da un bambino di terza elementare, Enrico Bottini.
Enrico ci racconta lo svolgersi del proprio anno scolastico, intervallando le descrizioni con i dettati del maestro e le lettere ricevute dai genitori e dalla sorella.
La vicenda si svolge nell’Italia post unitaria e tutto il racconto è denso di patriottismo.
Scopo – per nulla velato – è proprio quello di caldeggiare la formazione di una generazione orientata ai valori dell’amor patrio, del sacrificio e della solidarietà.
“Le tigri di Mompracen” di Salgari.
Il romanzo apparve per la prima volta nel 1883, a puntate sulla rivista “La Nuova Arena” di Verona, con il titolo “La tigre della Malesia”.
Successivamente, nel 1900, il racconto del veronese Emilio Salgari, venne pubblicato in unico volume, con il titolo definitivo “Le tigri di Mompracen”.
Il protagonista è Sandokan, il celebre pirata dalla nobile origini, capo di un gruppo di audaci corsari.
Affronterà avvincenti avventure per sconfiggere gli odiati invasori inglesi, colpevoli di aver depredato e assassinato la sua gente, sottraendo il suo trono.
Un desiderio di giustizia e di libertà, di difesa dei deboli e degli oppressi attraversa tutto il racconto.
Le vicende di tutti i romanzi di Salgari sono ambientate in territori lontani, tra scenari esotici meravigliosi, frutto della fantasia e della ricerca scrupolosa dello scrittore.
L’autore, infatti, da vero viaggiatore virtuale, pur non avendo mai visitato i luoghi descritti, dedicò intere giornate all’approfondimento e allo studio di carte geografiche, atlanti ed enciclopedie.
Sosteneva che “scrivere è viaggiare senza la scocciatura dei bagagli” e non si può non dargli ragione!
La scrittura e la lettura sono sempre viaggio, avventura, scoperta, arricchimento!
Alcuni consigli finali.
Qualunque sia il libro che tu e il tuo bambino sceglierete per le vacanze, il mio consiglio è, come sempre, di non improvvisare e di rivolgerti ad esperti.
E’ fondamentale sia per individuare il testo più adatto all’età e ai gusti di tuo figlio, sia per avere un suggerimento sull’edizione da acquistare.
Infine – ed è l’invito che reputo più importante – non dimenticare di lasciare che sia tuo figlio a scegliere.
E se non sarà un classico, poco male: le librerie sono piene di nuovi autori da conoscere e storie fantastiche da esplorare!
Piuttosto, potresti essere tu ad aver voglia di leggere o rileggere un classico e se deciderai di assecondare questo desiderio e seguire il mio consiglio, sono certa, non ti pentirai ma anzi, forse, mi ringrazierai!
Si dicono classici quei libri che costituiscono una ricchezza per chi li ha letti e amati; ma costituiscono una ricchezza non minore per chi si riserba la fortuna di leggerli per la prima volta nelle condizioni migliori per gustarli. (I. Calvino)