Come prevenire la balbuzie nei bambini in età prescolare
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La balbuzie nei bambini: sintomi e cura

La balbuzie, o Disturbo della fluenza verbale, è un disturbo del linguaggio caratterizzato da alterazioni della parola, dette disfluenze. Per il bambino parlare diventa molto difficile a causa di ripetizioni, arresti e prolungamenti involontari di un suono. La balbuzie interessa dal 5% all’8% dei bambini in tutto il mondo, con un rapporto di due maschi rispetto a una femmina e i primi sintomi possono essere già osservati nei primi anni di vita, solitamente intorno ai 3 anni, quando si comincia a sviluppare il linguaggio. Le disfluenze, però, non sono sempre indice di balbuzie. Infatti nei bambini di età inferiore ai quattro anni è molto comune che il parlato non sia fluido, spesso interrotto da esitazioni, ripetizioni e prolungamenti. La differenza tra le disfluenze di un balbuziente e quelle più comuni riguarda varie caratteristiche legate alla frequenza, alla collocazione e alla durata della disfluenza: nel balbuziente le ripetizioni e i prolungamenti di parti di parola sono molto più frequenti delle pause e delle revisioni di frase. Inoltre il bambino con balbuzie balbetta all’inizio della frase e la durata delle ripetizioni e dei prolungamenti è superiore alle due volte per ciascuna unità: ad esempio, il bambino balbuziente dirà “do-do-do-domani”, invece di “do-mani”.

Quali sono i sintomi più comuni della balbuzie?

Se ripetizioni e prolungamenti sono comuni nei bambini tra i 2 e i 5 anni, diverso è il caso dei bambini in età prescolare: in questo caso è bene tener conto di alcuni sintomi che possono indicare che il bambino è balbuziente e chiedere un consulto al pediatra. Tra questi:

  • contrazione anomala dei vari gruppi muscolari, soprattutto quelli che servono a pronunciare suoni e parole;
  • circonlocuzioni, ovvero la sostituzione di parole problematiche con altre più semplici;
  • ripetizione di intere parole monosillabiche;
  • la presenza di ripetizioni di sillabe, di interruzioni di parole, di prolungamento di suoni, di interiezioni e di blocchi udibili o silenti.

Quali sono le cause della balbuzie

La vera natura della balbuzie è ancora oggi oggetto di discussione. Negli anni si sono fatte varie ipotesi a riguardo basate su due approcci fondamentali: uno di natura psicologico e l’altro di natura biologica. Secondo la prospettiva psicologica, la balbuzie potrebbe essere causata da problemi psicologici-emotivi, comportamenti acquisiti in determinate situazioni ambientali o difficoltà nella pianificazione del linguaggio. Sul versante biologico, la causa alla base della balbuzie sarebbe un disturbo di natura neurologica o deriverebbe da fattori ereditari. La maggior parte degli specialisti ritiene che la balbuzie sia connessa a più fattori legati all’ambiente, alla fisiologia e alla psicologia.

Come si cura la balbuzie

Per la diagnosi è necessario richiedere una visita neuropsichiatrica infantile; solo dopo l’esitò positivo si potrà decidere il trattamento più indicato. Solitamente, lo step successivo è quello di rivolgersi a un logopedista che predisporrà il giusto intervento in base al caso. L’approccio integrato, che vede la collaborazione del neuropsichiatra infantile, del logopedista e dello psicologo, è quello più indicato perché trattandosi di un disturbo multifattoriale consente di avere una visione più ampia della situazione. Sul versante familiare, i genitori possono aiutare il bambino creando un ambiente accogliente dove viene ascoltato con serenità e tranquillità, si parla a turni, si evita di urlare e si rispettano i suoi tempi. Molto importante è anche la valorizzazione delle sue qualità in modo da aumentare la sua autostima e sicurezza personale.

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Foto di Kindel Media da Pexels

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