Piede piatto nei bambini: come riconoscerlo e cosa fare
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Piede piatto nei bambini: come riconoscerlo e cosa fare

Tutti nasciamo con i piedi piatti, è un fenomeno fisiologico. Nei primi anni di vita, quando impariamo a camminare abbiamo bisogno di una base di appoggio più ampia: avere il piede piatto da bambini è quindi un vantaggio. Spesso i genitori notando intorno al primo anno di vita l’inclinazione dei talloni verso l’interno e l’appiattimento dei piedini sotto il peso del corpo, si preoccupano pensando che qualcosa non vada. Questo aspetto dei piedi è normale fino ai tre anni di età e tende a risolversi da solo intorno agli 8-12 anni quando la volta del piede comincia ad assumere la sua normale curvatura. Se però si nota che il bambino lamenta dolori, in particolare quando cammina, e fa fatica a compiere movimenti, è bene rivolgersi a uno specialista.

Che cos’è il piede piatto?

Il piede presenta, sul bordo interno, una zona rialzata chiamata “volta plantare mediale” o “volta longitudinale interna”. Normalmente questa parte non appoggia sul suolo, ma assume la forma di un arco e ha la funzione di garantire la corretta distribuzione del peso del corpo sul piede. Quando ciò non avviene, si parla di piede piatto. Conosciuto anche come sindrome pronatoria, il piede piatto è associato anche al valgismo del retro del piede o piede piatto valgo: osservando da dietro e in piedi la persona con piede piatto è possibile notare che il calcagno è rivolto verso l’esterno a cui spesso si accompagna anche un avampiede abdotto (rivolto verso l’esterno) e una brevità del tendine di Achille.

I sintomi del piede piatto

Il piede piatto non è associato a una certa sintomatologia, più che altro porta ad avvertire un senso di pesantezza nello svolgere le attività quotidiane. La mancanza di un corretto appoggio e, quindi, di una corretta distribuzione del peso corporeo può causare dolori ai piedi, alle caviglie, alle ginocchia e può facilitare l’insorgenza di una serie di patologie secondarie, come alluce valgo e artrosi, e di problemi posturali. Il piede piatto può essere osservato nei bambini quando camminano sia a piedi nudi che con le scarpe, ma anche analizzando lo stato di usura delle loro scarpe. Importante è tener conto anche se lamentano dolore ai piedi e se lo avvertono maggiormente quando si muovono. In quel caso è necessario recarsi da uno specialista per la diagnosi che potrebbe richiedere oltre alla visita anche una radiografia e in alcuni casi, per analizzare al meglio i tessuti molli circostanti, una risonanza magnetica o tac.

Come correggere il piede piatto

Nel caso in cui il bambino abbia il piede piatto non bisogna preoccuparsi perché è possibile correggerlo con appositi plantari che limitano il dolore al piede dovuto al posizionamento scorretto del piede. In alcuni casi invece, quelli più gravi, può essere necessaria un’operazione chirurgica di pochi minuti che corregge la posizione del piede attraverso l’inserimento di una piccola vite all’interno del seno del tarso. Se ci si rende conto che qualcosa non va, è bene rivolgersi subito al medico di modo che la correzione sia fatta in modo tempestivo, evitando così problematiche in futuro. Gli specialisti suggeriscono di attuare alcuni accorgimenti che possono evitare l’insorgenza del piede piatto nel bambino, vediamoli insieme:

  • Lasciarlo muovere liberamente a terra già dai primi mesi
  • Non far indossare le scarpine al bambino appena comincia a stare in piedi
  • Evitare di utilizzare troppo il passeggino quando già mostra sicurezza nel camminare
  • Evitare scarpe rigide, con plantare e zone di rinforzo, perché non aiutano a formare il piede
  • Far camminare il bambino scalzo anche su terreni irregolari come erba e sabbia
  • Favorire l’attività motoria a tutte le età

Photo credits:

Foto di FeeLoona da Pixabay

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