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La candida al seno può essere molto fastidiosa per le donne che allattano e per i neonati. Si tratta di un’infezione del capezzolo causata dalla Candida albicans, un fungo che normalmente si trova sulla pelle, sulle mucose genitali e in bocca. Può presentarsi in qualsiasi fase dell’allattamento e coinvolgere anche il neonato. Una tempestiva diagnosi da parte del proprio medico, permetterà di proseguire l’allattamento in tranquillità. Vediamo insieme quali sono i sintomi della candida, o mughetto, al seno, le cause e come comportarsi in caso di infezione.
I sintomi della candida al seno
I sintomi della candida al seno sono solitamente dolore molto forte (una sensazione di “spilli nel seno”), prurito o bruciore della pelle sopra i capezzoli e sull’areola e capezzoli translucidi che tendono ad assumere una colorazione tra il rosa intenso e il rosso. La diagnosi, tuttavia, è complessa perché la candida al seno presenta una sintomatologia molto soggettiva. In linea generale, oltre ai sintomi già citati ne esistono anche altri, tra cui:
- dolore intenso quando il bambino si attacca al seno e peggiora sempre più a ogni nuovo attacco;
- capezzoli sensibili al tatto e al cambiamento di temperatura;
- possibile dolore tra una poppata e l’altra;
- i capezzoli si screpolano o lacerano e sembrano ricoperti da una patina bianca.
Solitamente, la candida al seno interessa entrambi i seni e può associarsi a un’infezione da candida a livello vaginale. In questo ultimo caso se si avverte prurito a livello intimo e si notano delle perdite vaginali, è bene contattare il proprio medico. Infatti, dopo l’inizio del trattamento la donna tende a percepire un miglioramento dei sintomi già dopo 48 ore, con una risoluzione completa entro massimo due settimane. La candida o mughetto spesso colpisce anche il bebè, in particolare, se si nota che il piccolo presenta delle macchie bianche sulla mucosa orale (solitamente, su guance e sulla lingua), una dermatite da pannolino ed è particolarmente agitato durante o dopo la poppata, potrebbe trattarsi di candida; in caso di sospetto, bisogna informare il pediatra che a seguito della diagnosi prescriverà il trattamento più indicato. Trattandosi di un’infezione facilmente trasmissibile, intervenire immediatamente è importante perché evita lo sviluppo di una catena di contagi tra mamma e figlio.
Le cause della candida al seno
La causa principale dell’insorgenza dell’infezione da candida è l’abbassamento delle difese immunitarie della mamma. Altre cause potrebbero essere:
- presenza di mughetto nel cavo orale del bambino
- assunzione di antibiotici da parte della mamma per la cura di altri disturbi
- fattori ormonali
- forte stress in soggetti predisposti a contrarre l’infezione contrazione di un’altra infezione batterica infezione da candida vaginale in corso
Come curare la candida al seno
Solitamente, per il trattamento della candida al seno viene prescritto un farmaco antimicotico sia per la mamma che per il bambino, con lo scopo di prevenire ulteriori contagi. Previa prescrizione medica, si consiglia l’utilizzo di un farmaco locale per capezzoli e bocca del bebè per almeno sette giorni successivi alla comparsa dei sintomi. Nel caso di candida vaginale, anche il papà dovrà sottoporsi a trattamento farmacologico.
Candida al seno: alcuni rimedi
Importante per la guarigione è seguire attentamente tutte le indicazioni del proprio medico e seguire la terapia farmacologica prescritta. Ci sono però degli accorgimenti che possono essere seguiti sia per prevenire l’insorgenza della candida al seno:
- lavarsi accuratamente le mani dopo il cambio del pannolino;
- utilizzare asciugamani diversi per ogni membro della famiglia;
- lavare e sterilizzare ciucci, biberon, massaggiagengive e giocattoli che il bambino porta in bocca;
- avare le coppette assorbilatte, evitando di lasciarle bagnate sul seno perché l’umidità favorisce la proliferazione dell’infezione;
- mantenere il reggiseno per l’allattamento sempre pulito e asciutto;
- assumere probiotici a base di Lactobacillus acidophilus, oppure yogurt con colture attive;
- lavare tutti gli asciugamani, i vestiti del bambino e i reggiseni della mamma ad alta temperatura, soprattutto nel caso di sintomi sospetti;
- ridurre gli zuccheri.
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