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Cerchiaggio cervicale: che cos’è e quando viene effettuato

Il cerchiaggio cervicale è un intervento ginecologico che serve a impedire che l’utero si dilati prima del termine della gravidanza portando alla nascita prematura del bambino. Si tratta di una procedura correttiva che viene effettuata dal ginecologo in caso di insufficienza cervicale, ovvero quando la cervice, o collo dell’utero, non riesce a contenere adeguatamente il feto e comincia a dilatarsi molto in anticipo rispetto alla data presunta del parto. Il cerchiaggio cervicale viene eseguito in anestesia generale e consiste nel rafforzamento dell’anello cervicale tramite sutura o bendaggio, prevenendo il rischio di un parto prematuro o di aborto. Solitamente, il cerchiaggio viene rimosso tra la 36esima e la 37esima settimana di gravidanza.

Quando viene effettuato il cerchiaggio cervicale

Esistono tre tipologie di cerchiaggio cervicale: preventivo, terapeutico e d’emergenza. Nel primo caso viene effettuato quando nella storia clinica della donna ci sono stati almeno due aborti o parti pretermine da incontinenza cervicale; quando invece il ginecologo riscontra una situazione di incontinenza e di cervice accorciata e leggermente dilatata, si effettua di cerchiaggio terapeutico, mentre si ricorre al cerchiaggio d’emergenza quando vengono riscontrate infezioni causate dall’apertura all’apertura anticipata del collo dell’utero rispetto alla data del parto.

Come viene effettuato il cerchiaggio cervicale

Trattandosi di un intervento chirurgico richiede un’anestesia, che potrà essere spinale o generale. La procedura, della durata di circa una decina di minuti, consiste nell’inserimento di una fettuccia intorno alla cervice per sigillarla. La striscia utilizzata è in materiale sintetico e biocompatibile, alta un centimetro circa e serve per tenere chiusa la cervice. Solitamente, il cerchiaggio preventivo si effettuata tra la 13esima e la 15esima settimana di gravidanza mentre quello terapeutico tra la 18esima e la 22esima settimana, perché il problema viene diagnosticato durante il corso della gravidanza.

Le cause dell’incontinenza cervicale

Le cause dell’incontinenza cervicale sono in gran parte sconosciute. Sicuramente c’è una predisposizione genetica, legata soprattutto alle anomalie muscolari del collo dell’utero, a cui possono aggiungersi altri fattori, come numerose interruzioni di gravidanza, precedenti parti traumatici che hanno causato la lacerazione del collo uterino e la lesione delle sue fibre muscolari. Anche l’aver partorito molte volte può alterare le fibre muscolari che, in caso di ulteriore gravidanza, non sono capaci di mantenere chiusa la cervice uterina. Un altro fattore che può causare l’incontinenza cervicale è la gravidanza gemellare, perché il maggior peso dei feti tende a distendere maggiormente il collo dell’utero.

Cosa fare dopo il cerchiaggio cervicale

Dopo l’intervento bisogna fare attenzione che il cerchiaggio non si rompa, per questo è consigliabile non fare sforzi eccessivi, evitare di praticare alcune attività sportive, come ad esempio andare in bici, e astenersi dal sesso. La donna che si sottopone al cerchiaggio può partorire naturalmente, tranne nel caso in cui si aspettino gemelli. Tra la 35esima e la 36esima settimana il ginecologo rimuove la benda dalla cervice, tagliandola. Di solito, dopo questa procedura indolore e molto rapida, si hanno le contrazioni che conducono al parto.

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Foto di Foto di lucas  mendes da Pexels

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