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La camera gestazionale è il luogo all’interno dell’utero in cui, durante i nove mesi di gestazione, si sviluppa l’embrione dopo l’impianto dell’ovulo fecondato. La camera gestazionale rappresenta la prima struttura della gravidanza già visibile alla prima ecografia: durante l’esame, il ginecologo si occuperà del monitoraggio della camera gestazionale e di confrontarla con i livelli dell’ormone beta HcG per datare la gravidanza e per controllare che non ci siano problemi al feto.
Che cosa è la camera gestazionale?
La camera gestazionale si origina dai foglietti embrionali, ovvero degli strati cellulari necessari allo sviluppo dell’embrione e dei vari organi coinvolti nel processo di gestazione. Dopo l’impianto dell’embrione, le cellule iniziano a moltiplicarsi e a differenziarsi, dando origine ai tessuti necessari per lo sviluppo del feto e, quindi, per il proseguimento della gravidanza. La camera gestazionale è delimitata dalla membrana amniotica che protegge il piccolo dalla forza di gravità e da eventuali traumi grazie al liquido amniotico. Nelle prime settimane, all’interno della camera gestazionale è possibile vedere il cosiddetto “sacco vitellino”, la membrana extraembrionale a cui l’embrione stesso è attaccato e che fornisce alle prime cellule tutti i nutrienti essenziali per lo sviluppo.
Anomalie della camera gestazionale: sono sempre un fattore negativo?
La camera gestazionale può essere visibile già dalla quinta settimana di gravidanza, tuttavia se la donna gode di ottima salute e non si sono riscontrati fattori di rischio, non c’è motivo alcuno per effettuare un’ecografia così precoce. Solitamente, lo studio della camera gestazionale avviene in casi particolari, come la presenza di perdite di sangue o di dolori addominali. Durante un’ecografia effettuata molto precocemente può capitare che il ginecologo riscontri anomalie della camera gestazionale a livello di dimensioni o di contenuto, ciò non significa necessariamente che la gravidanza non stia procedendo bene: una camera gestazionale vuota, piccola o irregolare può essere dovuta a un ritardo del concepimento (avvenimento del tutto normale) rispetto alla data dell’ultima mestruazione. Predisporre un ulteriore esame a distanza di una settimana circa, può essere utile a monitorare l’evoluzione della gravidanza. In altre circostanze, invece, le anomalie della camera gestazionale sono indice che la gravidanza non ha le caratteristiche necessarie per il proseguimento e che, quindi, è destinata a concludersi: la diagnosi di aborto interno prevede un ulteriore esame ecografico a distanza ravvicinata che valuti le immagini ecografiche in associazione con il dosaggio di beta HcG.
Camera gestazionale: le misure
Misurare la camera gestazionale è utile a capire l’evoluzione della gravidanza nei casi in cui quest’ultima sembra a rischio, ovvero se compaiono perdite e forti dolori addominali. Prima della quinta settimana, tuttavia, l’ecografo non è in grado di visualizzare nessun elemento della gravidanza. Solitamente, la camera gestazionale cresce ad una velocità di circa 1 mm al giorno sino alla 11°settimana, ma ci sono vari fattori che contribuiscono o che ostacolano la visibilità della stessa (ad esempio, l’orientamento dell’utero). Come abbiamo visto, dimensioni, forma o assenza di contenuto non indicano necessariamente l’aborto spontaneo o una gravidanza extrauterina. Per questo motivo, è necessario effettuare degli esami a distanza ravvicinata: solo così è possibile valutare l’effettiva evoluzione della gravidanza.
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