Bambini nel lettone
Bambini nel lettone: quando permettere e come regolare la permanena nel letto di mamma e papà
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Post-parto ai tempi del Coronavirus

Come affrontare al meglio il delicato periodo post-parto rimanendo il più possibile in isolamento.

Come molti sanno, il puerperio, comunemente chiamato “post-parto”, è quel lasso di tempo che inizia subito dopo il parto e termina quando l’apparato genitale femminile ritorna alle condizioni naturali in cui si trovava prima della gravidanza. Si tratta di un momento molto delicato, che necessita di estrema accortezza, poiché può rivelarsi davvero complicato, caratterizzato da conseguenze come la ben nota depressione post-parto, sbalzi di umore, spossatezza, malinconia, tristezza (dovuti a profondi cambiamenti ormonali), sanguinamento e, in certi casi, disturbi intestinali e locali, come le emorroidi.
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In cosa consiste il post-parto

Per essere più precisi, il “postpartum” rappresenta le ore immediatamente successive all’espulsione della placenta, mentre il “puerperio” dura settimane.
Noi sappiamo, come già citato all’inizio, che molti sono i sintomi appartenenti a questa fase, elenchiamone alcuni:

  • Lochiazioni vaginali: non sono altro che dei sanguinamenti vaginali. Si tratta di  frammenti della decidua (la mucosa dell’endometrio), molto simili al ciclo mestruale. Tendono ad essere inizialmente di un colore molto intenso, pian piano diminuiscono e prendono un colore brunastro ,assumendo una consistenza più liquida. Diventeranno di un colore sempre leggermente più chiaro, durano circa tra le 3 alle 6 settimane.
    Le lochiazioni vanno però distinte dal ritorno del ciclo, che può presentarsi solitamente dopo 3 o 4 mesi dal parto.
  • Perdite di latte dal seno: E’ un fenomeno che accade con regolarità ma può non riguardare tutte le donne. La fuoriuscita del latte durante i primi mesi può essere dovuta al fatto che la produzione non si sia ancora regolarizzata del tutto. Per quanto riguarda che donne che non possono allattare, può verificarsi nelle prime settimane per poi interrompersi completamente. Non tutti lo sanno, ma in caso di perdite possono tornare utili le “coppette assorbilatte” che sono usa e getta ed esistono anche in cotone.
  • Depressione postpartum: Fa la sua comparsa nei giorni immediatamente successivi al parto e colpisce una grande percentuale delle donne. Può manifestarsi in una forma più lieve che può durare da qualche giorno a qualche settimana. Potrebbe manifestarsi semplicemente come calo dell’umore ed instabilità emotiva (il cosiddetto baby blues). La forma più grave di questa depressione colpisce fino all’85% delle donne e rischia di diventare un vero e proprio disturbo psicologico. La sua versione più lieve porta con sè dei sintomi che fanno parte di una fase di transizione, che tende a svanire dopo qualche ora o dopo qualche giorno. Soffermarsi su questo argomento è importante; la depressione nella sua forma più pesante (che comprende manifestazioni psicotiche, pensieri ossessivi riguardanti il bimbo, forti stati di ansia, pianto spontaneo o disinteressamento verso il neonato) possono prolungarsi per anni e creare disagi all’interno del nucleo familiare, nel rapporto madre-figlio, e hanno un enorme impatto sulla salute psico-fisica della donna.
    La depressione postpartum si differenzia dal “disturbo depressivo maggiore” per il diverso periodo di esordio.
  • Costipazione: La regolarità intestinale potrebbe essere compromessa; consumare verdura, frutta, cereali e bere molta acqua è fortemente consigliato. Nel caso in cui il fastidio persista è bene affidarsi ai consigli di un medico, stessa indicazione per le emorroidi di cui alcune donne potrebbero soffrire nei giorni successivi al parto.

Altri disturbi potrebbero far capolino nel periodo immediatamente successivo al parto. E a questi si sommano quelli dovuti all’attuale condizione globale a causa del Covid.

Cosa fare

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In un periodo cosi particolare come quello che stiamo affrontando, un’esperienza meravigliosa può facilmente trasformarsi in un intricato labirinto di complicazioni, ecco perchè vale la pena soffermarsi su qualche semplice accortezza da attuare durante un post-parto in isolamento.

  1. Limita le visite dopo il parto: nonostante in molti vogliano venire a trovarvi per conoscere il nuovo membro della famiglia, è bene evitare. Questo vale anche per amici e parenti, che pur essendo persone intime, potrebbero mettere a rischio la vostra salute e quella del bambino, ancora troppo sensibile. Nel caso in cui non vogliate negare questa possibilità ai vostri cari, cercare di mantenere le distanze e accertatevi che coloro che entrano in casa vostra siano muniti di mascherina.
  2. Non rimanere soli: essere mamma è un lavoro duro, soprattutto subito dopo il parto. Essendo al momento sconsigliato accogliere gente estranea in casa, fatevi aiutare dal partner. Dividete i compiti nella cura del bambino, nella preparazione dei pasti e nelle faccende domestiche e cercare di riposare il più possibile. Nessuna donna è onnipotente!
  3. Rilassati: cerca di sincronizzare il tuo sonno con quello del bimbo. Nei momenti in cui è più tranquillo, prenditi del tempo per te e coccolati un po’: fai un bel bagno caldo, leggi un libro, guarda un film o magari stenditi a letto e rilassati un attimo. Non pensare al lavoro ,hai bisogno di riprenderti da tutto lo stress. Non sentirti in colpa; te lo meriti!
  4. Cura la salute: non dimenticare che una mamma sana cresce un figlio sano! Il modo in cui tratti il tuo corpo si rifletterà poi sull’allattamento del bambino. Cerca di prenderti cura di te stessa. Bevi tanta acqua e mangia in modo salutare e leggero, fatti aiutare in cucina e consuma molte verdure, ti servirà anche per affrontare meglio la spossatezza e la stanchezza dovuti al parto.
  5. Basta problemi: non pensare troppo al tuo ruolo di madre, cerca di concentrarti su cosa senti sia più giusto per te e tuo figlio. Sentirai tanti consigli su come svolgere il tuo ruolo di madre ma è fondamentale che tu dia ascolto piuttosto al tuo istinto: dopotutto sei l’unica che sa cos’è meglio fare per te stessa e per il bambino, ascolta solo le persone di cui ti fidi!
  6. Crea un legame: cerca di di stabilire al più presto un rapporto con il neonato. Hai il privilegio di essere la persona più importante per lui, quindi cerca di tenerlo vicino il più possibile. Questo legame inizia già dalla gravidanza e si consolida con il contatto fisico, si chiama “bonding”. può essere favorito dal contatto immediato, subito dopo il parto. I neonati che vengono staccati immediatamente dalla madre hanno alte probabilità di piangere di più e di manifestare segnali di stress (pianto ed alti livelli di cortisolo). Se lasciati invece nelle braccia materne mostrano un migliore adattamento termico e un livello glicemico ottimale.
  7. Non avere paura del bambino: a volte si ha anche paura di ferire quel piccolo ed innocente esserino e non si sa mai come ben interpretare il suo pianto. Quando comincia a strillare durante la notte, si ha sempre paura che possa essergli accaduto qualcosa, ma in realtà è solo il suo modo di comunicare. Pian piano imparerai a decifrare ogni sfumatura e parlerete la stessa lingua! Non spaventarti troppo per nulla, probabilmente ha solo fame.
    Caffè, Libro, Fiori, Impostazione, Romantico, RusticoSpero che questo articolo ti sia stato utile, se è cosi non esitare a lasciare un commento o a condividerlo con i tuoi amici!
    A presto!

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