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La gravidanza è un momento di grandi cambiamenti per una donna a livello fisico e psicologico. Tra le varie emozioni che possono sorgere in gravidanza c’è la tocofobia, ovvero la paura del parto. Una condizione riconosciuta come fobia medico-psicologica nel 2000 dai ricercatori Kristina Hofberg e Ian Brockington. La paura che maggiormente assilla una donna tocofobica è il dolore associato al travaglio: l’idea di soffrire, di riportare lesioni e di far del male al bambino genera una forte ansia incontrollata. Per alcune donne il timore è correlato alla sua capacità di essere madre, per altre a una sfiducia generale nei confronti dello staff medico (soprattutto se si sono vissute in passato esperienze traumatiche). Nei casi più gravi, si arriva a temere per la propria vita o per quella del bambino.
Che cosa è la tocofobia?
La tocofobia (dal greco “tocos“, parto, e “fobia“, paura) è un disturbo non inserito nel DSM-5 (Manuale diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) che sembra interessare tra il 2% e il 15% delle donne. Possono essere distinti due tipi di tocofobia, una primaria e una secondaria: la tocofobia è primaria quando la paura del parto è presente da molto prima rispetto al concepimento. Questa forma del disturbo si sviluppa spesso dall’età adolescenziale e può riferirsi all’esperienza della propria madre, all’esposizione in tenera età al parto senza una spiegazione corretta, all’aver vissuto abusi sessuali durante l’infanzia o può essere sintomo di depressione. La tocofobia secondaria colpisce le donne che hanno già avuto una brutta esperienza con il parto e soffrono ancora di stress post traumatico. Si tratta, quindi, di una reazione psicologica ad eventuali manovre ostetriche risultate essere particolarmente invasive, a un travaglio difficile o a un cesareo di emergenza non pianificato. Può capitare che anche donne che hanno partorito tranquillamente possano soffrire di tocofobia, ma l’esperienza del parto è stato vissuta dalla donna come una violenza e anche in questo caso si può parlare di stress post traumatico nel quadro di una depressione post partum.
I sintomi della tocofobia
Come distinguere la tocofobia da una normale ansia del parto? Trattandosi di una fobia, porta sicuramente alla creazione di pensieri ossessivi, relativi al terrore di morire o di non essere capaci di gestire il dolore del parto. La tocofobia è accompagnata da vari sintomi, tra cui attacchi di panico, ansia paralizzante, nervosismo e angoscia, respiro affannoso, tachicardia, svenimenti, nausea, sudorazione eccessiva, crisi di pianto, perdita di concentrazione, tremori, insonnia. La tocofobia è un vero e proprio disturbo, che se sottovalutato, può portare a una serie di complicazioni, tra cui problemi durante il travaglio, con un aumento dell’intensità del dolore a causa della tensione psichica che si traduce in tensione muscolare.
Come curare la tocofobia?
La tocofobia può essere curata solo con un adeguato sostegno psicologico. In questo è fondamentale iniziare un percorso psicologico o di psicoterapia, a seconda dei casi, dalle prime fasi della gravidanza. Molto importante è anche avvisare medici e staff del disturbo della futura mamma per permetterle di vivere il delicato momento del parto nel migliore dei modi. Oltre a un percorso di sostegno con un professionista, possono essere d’aiuto attività come yoga, esercizi di respirazione o rilassamento, il training autogeno e il corso pre-parto: quest’ultimo molto utile per far sentire la neomamma più sicura, allentare la tensione, e sentirsi più preparata per l’evento.
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