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È giusto mandare i bambini all’asilo nido? Si tratta di una domanda molto comune tra i genitori soprattutto quando entrambi lavorano e non sanno a chi affidare il bambino. Se infatti in passato era molto più semplice poter lasciare a persone di famiglia i propri figli, oggi risulta essere sempre più difficile poter contare su una rete familiare o di persone fidate a cui chiedere un aiuto. Ecco che l’asilo nido può rappresentare un’alternativa valida e soprattutto funzionale per la crescita del bambino. Le emozioni che entrano in gioco quando si sta decidendo se mandare o meno il proprio bambino al nido sono diverse, come la paura di esporre il bambino a esperienze non adatte alla sua età o a traumi causati dalla separazione. A ciò si aggiunge il carico emotivo dovuto al senso di colpa e all’insicurezza, soprattutto se si tratta di una scelta forzata.
Asilo nido o casa: questo il dilemma
Da un punto di vista scientifico, la miglior formula è l’associazione tra frequenza al nido e il passare del tempo qualità in famiglia. Nei primi anni di vita è molto importante che il bambino trascorra le sue giornate insieme alle figure di accudimento per creare una sana relazione di attaccamento fondamentale per la sua crescita. In questo, è molto importante dedicarsi ad attività ludiche e non che favoriscano la continua interazione tra adulto e bambino con lo scopo di garantire uno scambio continuo tra le parti. La considerazione in merito alla qualità va applicata anche ai servizi dell’infanzia, infatti, non tutti garantiscono la stessa offerta, non solo in termini di progetto pedagogico, ma anche in termini di ambienti, locali, arredi e formazione del personale.
I vantaggi dell’asilo nido
Frequentare l’asilo nido, offre al bambino l’opportunità di vivere un contesto diverso da quello familiare, ma ugualmente protetto. Le esperienze vissute all’asilo nido sono differenti da quelle che il bambino può vivere a casa, infatti, all’asilo nido l’ambiente è progettato su misura di bambino, dove può muoversi liberamente, sperimentare attività stimolanti a livello psico-motorio e vivere anche l’ambiente naturale attraverso esperienze en plein air pensate appositamente per lui. Senza dimenticare la socializzazione: all’asilo nido il bambino impara a giocare, a condividere, a interfacciarsi con pari e adulti. Pertanto, l’esperienza del nido e la cura familiare non dovrebbero essere alternative, ma complementari e affinché ciò avvenga bisogna scegliere l’asilo nido tenendo ben presenti le caratteristiche specifiche di ogni bambino, della famiglia di origine e di ciò che il territorio è in grado di offrire.
Quando cominciare l’asilo nido?
L’età ideale per cominciare l’asilo è tra l’anno e mezzo e i due anni, epoca in cui i bambini hanno acquisito una certa maturazione di base a più livelli che consente di poter vivere al meglio l’esperienza del nido. Tuttavia, stabilire a priori il momento giusto non è possibile: è necessario valutare la fase di crescita, le diverse esigenze familiari e lo stile di vita condotto dalla famiglia in relazione al bambino. Bisogna poi, come già accennato, tener conto del tipo di servizio offerto: per i bambini al di sotto dell’anno di età sono adatte le strutture che ospitano pochi bambini in uno spazio confortevole, come il micronido, capaci di offrire affetto, contatto e sicurezza con regolarità, oltre che una figura stabile. Altro fattore di cui tenere conto è rappresentato dalle ore di frequenza che vanno adeguate a ogni bambino: poche ore per i bambini più piccoli da aumentare con gradualità.
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