Come e quando togliere il ciuccio
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Come e quando togliere il ciuccio

Ormai è risaputo che l’uso prolungato del ciuccio può provocare danni a denti e bocca. Il ciuccio viene usato per soddisfare un bisogno naturale del bambino: la suzione. Spesso, per motivi legati a uno stile di vita frenetico e stressante, questo bisogno non può essere soddisfatto naturalmente con il seno e, quindi, il ciuccio diventa una pratica alternativa. Il rischio è quello che il ciuccio possa diventare uno strumento di consolazione immediata che porta a una risoluzione momentanea di un disagio emotivo: sarebbe più opportuno in certi casi aiutare il piccolo a gestire la propria emotività, solo così potrà imparare a regolare le proprie emozioni in modo sano. Quando ci si rende conto che è arrivato il momento di togliere il ciuccio, bisogna muoversi in modo da non causare traumi nel bambino.

Quando togliere il ciuccio?

L’età più giusta per eliminare il ciuccio è intorno ai 2-3 anni di età questo per evitare eventuali problemi di malocclusioni dentali e disturbi del linguaggio. In questa fase della sua vita, inoltre, il bambino è in grado di affrontare il distacco dai genitori con meno ansia e frustrazione: grazie ai progressi nel linguaggio e allo sviluppo della memoria, il bambino riesce a mantenere un legame emotivo con le figure di riferimento primarie percependole distanti fisicamente. È proprio questo il momento in cui il ciuccio tende a essere abbandonato a favore di strategie di consolazione più mature.

Come togliere il ciuccio

Non esistono dei metodi per togliere il ciuccio, sicuramente una strategia corretta è di aiutarlo con gradualità a liberarsene. Farlo sparire da un momento all’altro o dire che l’ha rubato un folletto dispettoso, non è la giusta soluzione. Il rischio è quello di manipolare la capacità del bambino di distinguere la realtà dall’immaginazione, generando in lui la convinzione il mondo esterno è troppo imprevedibile, con conseguenti disturbi del sonno dovuti alla sua difficoltà nel gestire stati di paura, insicurezza, rabbia e impotenza. Di aiuto può essere concordare con lui un luogo dove mettere da parte il ciuccio durante il giorno, nei primi tempi più alla sua portata e successivamente meno accessibile. Il ciuccio così non diventa un oggetto proibito, ma un qualcosa che lo può aiutare di tanto in tanto a calmarsi, di tanto in tanto però, perché ci sono sempre mamma e papà che con qualche gioco, con le coccole o una passeggiata, possono consolarlo meglio di un ciuccio.

La nanna senza ciuccio

Togliere il ciuccio di notte è ancora più complicato. Il momento della nanna rappresenta una forma di distacco dalle figure di attaccamento molto temuta dai piccoli. Per questo addormentarsi senza ciuccio può essere difficile soprattutto se il bambino ha paura del buio. In questo caso è molto utile creare dei rituali della buonanotte (fare il bagnetto, raccontare una favola, coccolarsi ect ect) e dare al bambino un oggetto, come una coperta o un pupazzo, che rappresenti uno dei due genitori, o entrambi, e lo faccia sentire al sicuro durante la notte.

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Foto di Ben_Kerckx da Pixabay

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