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Tra i disturbi che interessano i bambini nei primi anni di vita c’è la dermatite da pannolino, problema dermatologico riscontrato con una maggiore incidenza tra i 9 e i 12 mesi. Nei casi più lievi, la dermatite da pannolino si manifesta con un leggero rossore sui genitali, per arrivare a colpire in quelli più gravi, anche glutei, cosce e girovita, con piaghe e ulcere. Conosciuta anche come eritema da pannolino, questo tipo di dermatite può insorgere per vari motivi, primo fra tutti l’irritazione provocata dal ristagno di feci e urine nel pannolino. Solitamente, la dermatite da pannolino si risolve in pochi giorni a meno che non sia correlata a un’infezione batterica o fungina in atto.
Le cause della dermatite da pannolino
La dermatite da pannolino è causata dal cattivo funzionamento della barriera cutanea ed è strettamente correlata a un aumento del pH superficiale: di norma, il pH cutaneo si aggira attorno al valore di 5.5, livello di media acidità che ne garantisce la difesa. Nei bambini, durante o primi mesi di vita, ciò non avviene: presentano un pH più elevato che non garantisce la difesa della pelle, soprattutto quando questa si trova a contatto prolungato con feci ed urine, con saponi non adeguati, con creme occlusive e con un’eccessiva umidità. Tutti questi fattori aumentano ulteriormente il pH della pelle che a loro volta porta a un incremento dell’attività di alcuni enzimi presenti nelle feci che causano la decomposizione dei costituenti dell’epidermide. Altre cause che possono portare alla comparsa della dermatite da pannolino sono:
- Cambio dell’alimentazione del bambino, quindi la fase di passaggio dai cibi liquidi a quelli solidi;
- Alimentazione della mamma ricca di sostanze che possono avere effetti indesiderati sul bambino;
- Irritazione da contatto relativamente al materiale con cui sono fatti i pannolini;
- Strofinamento dei pannolini e dei vestiti sulla pelle del bambino;
- Assunzione di antibiotici.
Varie forme di dermatite
In base alle cause, la dermatite da pannolino assume nomi differenti, scopriamoli insieme. La forma più comune di dermatite è quella irritativa che si manifesta con eritema (arrossamento della cute), lesioni papulose (piccole zone rilevate della cute), erosive (zone in cui si perde la pelle) e nodulari o papulo-erosive (cioè simili e piaghe). Le zone interessate sono quelle coperte dal pannolino, soprattutto le parti sporgenti (testicoli e scroto nei maschi) e quelle convesse (grandi labbra nelle femmine). Quando alla dermatite si sovrappone un’infezione da candida, si parla di dermatite da candida. Solitamente esordisce all’interno delle pieghe cutanee spostandosi poi a tutta l’area coperta dal pannolino. Si differenzia dalla dermatite da pannolino per la presenza di margini a orletto desquamanti e di papule e/o pustole nella zona periferica dell’eritema. Colpiscono, invece, la zona anale e quella perianale alcuni batteri come staphylococchi e streptococchi: in questo caso si formano delle pustole la cui rottura porta alla formazione di croste giallastre. Se invece si nota un eczema rosso vivo a livello di fianchi e della parte interna delle cosce, si tratta di dermatite allergica da contatto, causata dal materiale del pannolino o dall’uso di oli, polveri o salviettine per la pulizia dell’area. Un’altra forma di dermatite che può colpire i bambini nei primi anni di vita è la napkin psoriasis. Caratterizzata da chiazze rosso-intenso dall’aspetto lucido e dai bordi netti che si manifestano nell’area del pannolino, inizialmente non presenta la desquamazione tipica della psoriasi e per questo può essere confusa con la dermatite da irritazione. Successivamente le chiazze possono raggiungere anche altri parti del corpo quali tronco, arti e testa.
Come prevenire la dermatite da pannolino
A seconda della tipologia di dermatite, il pediatra stabilirà il giusto trattamento per curarla. Tuttavia, prevenire questo fastidioso disturbo è possibile, seguendo alcuni consigli:
- Bisogna lavare accuratamente le mani prima di provvedere all’igiene dell’area del pannolino.
- Cambiare spesso il pannolino. Ogni pannolino sporco va prontamente sostituito con uno pulito.
- Asciugare accuratamente le natiche, i genitali e le cosce. Quando si asciugano le zone lavate, non bisogna strofinare ma tamponare con delicatezza.
- Risciacquare il sedere del bambino, dopo ogni cambio di pannolino. A ogni cambio del pannolino, è bene lavare accuratamente con acqua tiepida natiche, cosce e genitali. L’uso di salviette è sconsigliato.
- Non stringere troppo il pannolino. I pannolini troppo stretti irritano e non fanno respirare la pelle. Per far circolare l’aria, è meglio non stringerli troppo.
- Spalmare sulla pelle asciutta e con accortezza le creme a base di ossido di zinco, perché favoriscono la formazione di un film lipidico utile a proteggere la pelle da eventuali irritazioni.
- Far arieggiare natiche, cosce e genitali, togliendo il pannolino. Bastano pochi minuti diverse volte al giorno. Il momento migliore per togliere il pannolino è durante i pisolini.
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